Solare Termico - Convenienza e fattibilità

È necessario distinguere tra impianti per produzione di acqua calda sanitaria (ACS) ed impianti combinati ACS+ riscaldamento (o solo riscaldamento) poiché i due utilizzi riguardano valutazioni molto differenti. Analizziamo i seguenti casi:

Impianto ST per acqua calda sanitaria;

Impianto ST per integrazione al riscaldamento;

Impianto ST per integrazione al riscaldamento e mantenimento temperatura piscina.

Impianto solare termico per acqua calda sanitaria (ACS):

Per un'utenza tipica il consumo di acqua calda per usi residenziali è circa costante nell'arco dell'anno, mentre l'insolazione è bassa nel periodo invernale e vede il suo massimo nel periodo estivo: questo significa che se l'impianto viene dimensionato in modo da avere il 100% di ACS da fonte solare nei mesi più soleggiati, nei restanti mesi (da metà ottobre a metà aprile circa) il contributo medio dell'impianto solare sarà approssimativamente intorno al 50%, e la restante parte del fabbisogno verrà erogata dalla parte dell'impianto preesistente (ad esempio da una caldaia a gas). Grazie alle percentuali medie ottenibili, l'impianto solare per produzione di ACS risulta essere una tecnologia estremamente conveniente nella grande maggioranza dei casi residenziali, quindi sempre consigliabile (a patto che sussista la fattibilità).

 

Condizioni di fattibilità

- un tetto sul quale sia disponibile superficie non ombreggiata con un orientamento favorevole (non necessariamente sud pieno, situazione ottimale, ma comunque compreso nella fascia tra -90º e +90º, cioè tra est ed ovest passando per il sud);

- uno spazio a terra ragionevolmente vicino all'utenza (da valutare caso per caso). La soluzione impiantistica verrà poi studiata in base al caso specifico, ad esempio tenendo conto della disponibilità di spazio per l'accumulo e dell'accessibilità.

La convenienza aumenta nel caso di grandi impianti, come le strutture ricettive e gli impianti sportivi.

Solare termico per integrazione al riscaldamento:

In questo caso il fabbisogno di energia è concentrato nei mesi invernali, periodo in cui l'insolazione è minore. Per avere quindi un impianto conveniente sia dal punto di vista economico che ambientale, è necessario utilizzare al meglio l'energia che possiamo raccogliere: non è infatti opportuno dimensionare il sistema su grandissime superfici per riuscire a coprire il carico invernale, sarebbe troppo oneroso e ridurrebbe la vita utile dell'impianto, viste le alte temperature che si raggiungerebbero con le insolazioni estive in assenza di una possibilità di scarico termico. Il "buon utilizzo" dell'energia può essere ottenuto in due modi, tra loro complementari:

- l'impiego di collettori molto efficienti, cioè con perdite termiche verso l'esterno minimizzate;

- l'immissione dell'energia raccolta in un involucro edilizio anch'esso molto efficiente, cioè in un edificio ben isolato e preferibilmente con sistemi di distribuzione a bassa temperatura (come impianti a pavimento o pannelli radianti).

Il contributo solare al riscaldamento varia dunque molto in base alla situazione ed è compreso  tra il 5% di energia primaria nelle situazioni più sfavorevoli ed il 25% nelle situazioni ottimali, per questo è importante considerare il solare termico dopo aver analizzato le condizioni di isolamento termico dell'edificio.

Il solare termico è una tecnologia interessante per il riscaldamento di ambienti purché venga utilizzato in modo consapevole e senza sprechi (atteggiamento comunque che dovrebbe essere tenuto con tutte le fonti energetiche), affiancandolo prima di tutto al risparmio energetico e poi ad altre forme di energia, possibilmente rinnovabili.

Solare termico per integrazione al riscaldamento e mantenimento in temperatura della piscina

Questa è una combinazione che garantisce un impiego dell'impianto solare costante nell'arco dell'anno, il che permette di dimensionarlo con una grande superficie senza problemi di surriscaldamento estivo. Lo schema d'impianto e le percentuali di copertura del fabbisogno vengono valutati caso per caso in base alle strutture presenti, alle possibili disposizioni dei pannelli ed alle disponibilità di spazio.

 

Si ricorda, che ai sensi dell'art. 11 comma 3 del D.Lgs. 115/08, impianti solari termici o fotovoltaici aderenti o integrati nei tetti degli edifici con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda e i cui componenti non modificano la sagoma degli edifici stessi, sono considerati interventi di manutenzione ordinaria e non sono soggetti alla disciplina della denuncia di inizio attività (DIA). In tale caso e' sufficiente una comunicazione preventiva al Comune. Sono esclusi i luoghi soggetti a vincolo subordinato.

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01/07/2014
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